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PROGRAMMA 2025

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​​8-9-10-11 ottobre Art Mouv’ (Francia)

Il Find Lab Libre de Droit risponde al concetto di Cunningham secondo cui “non c'è un  solo centro, qualsiasi punto dello spazio può essere un centro”  e riconosce allo spazio particolare attenzione, facendo della democratizzazione del palcoscenico il fulcro del proprio processo creativo.

14-15-16-17-18 ottobre Fattoria Vittadini / Chiara Ameglio (Lombardia)

Il laboratorio The Shape of Absence – Variazione Nomade da Chora esplora poeticamente il dialogo tra presenza e assenza, tra il corpo e il concetto di vuoto.  Attraverso pratiche corporee, sensoriali, somatiche e contemplative si arriverà alla composizione coreografica come atto di sottrazione.

21-22-23-24-25 ottobre Compagnia Francesca Selva/ Con.Cor.D.A (Toscana)

Elementi di contact, floorwork e release per sperimentare il linguaggio coreografico di Francesca Selva, con l’obiettivo di trovare un equilibrio armonico e personale del proprio movimento. Outsiders celebra la fugacità dell’esistenza e l’imprevista bellezza degli attimi che rendono straordinaria la nostra quotidianità anche quando si accompagnano alla sensazione di essere “fuori fuoco” o “fuori posto”.

27- 28-29-30 ottobre Mandala Dance Company (Lazio)

Attraverso pratiche di danza contemporanea, improvvisazione e composizione istantanea, compiremo un percorso di creazione condivisa finalizzato alla realizzazione di una performance site specific.

Il laboratorio si configura come un sistema aperto in cui ogni gesto, movimento o presenza diventa un punto di partenza per nuove traiettorie d’azione, creando un dialogo sensibile tra corpi - intesi come strumenti di ricerca, presenza e trasformazione -  e il paesaggio urbano, tra individualità e collettività. 

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sab 11 ottobre h 19 | Terrapieno | Libre de Droits | Art Mouv' (Francia)

Direzione artistica e  coreografia: Hélène Taddei Lawson

Creazione e interpretazione: Charly Moandal, Alex Benth, Hélène Taddei Lawson

Creazione video: Stéphane Broc

Colonna sonora originale: Stéphane Broc

Luci: Anouar Benali

Testi:  Hélène Taddei Lawson

Con il sostegno di Cullettività di Corsica / Cità di Bastia / Teatru municipale di Bastia / Corsica Attiva pè l’iniziativa / Air Corsica / Spedidam Unione Europea / Togo Créatif / Institut Français du Togo / Goethe Institut

 

L'atto di comunicare è un atto creativo che dà vita a un universo condiviso, basato su un numero infinito di possibilità.

Se le parole ci definiscono, e se la nostra identità si afferma attraverso queste parole, allora i nostri corpi nascondono un mondo di significati di cui a volte non siamo consapevoli. Attraverso le qualità corporee dei diversi danzatori, vengono messi in prospettiva contrasti, somiglianze ed esperienze, mentre un vocabolario plurale si nutre di influenze e background. Il corpo e la parola sviluppano la dimensione espressionista del teatro-danza, mentre il video espande l'immaginazione degli interpreti e del pubblico. Rispondendo al concetto di Cunningham secondo cui “non c'è centro, qualsiasi punto dello spazio può essere un centro” lo spazio è oggetto di particolare attenzione, reinvestito in modi specifici a seconda dei luoghi di rappresentazione. Questa democratizzazione del palcoscenico è al centro del processo creativo. Tre storie, tre esperienze attraverso tre linguaggi diversi, Libre de Droits racconta la storia della cittadinanza mondiale e rivendica il diritto di tutti di vivere, viaggiare e lavorare in qualsiasi parte del mondo.

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sab 11 ottobre h 19 | Terrapieno | Lost Solos | Atacama (Lazio)

Ideazione, coreografia, regia, luci: Patrizia Cavola - Ivan Truol

Interprete: Valeria Loprieno

Musiche originali : Epsilon Indi

Costumi: Daniele Ucciero

Produzione: Compagnia Atacama

con il contributo di: MIC Ministero della Cultura – Regione Lazio

in coproduzione con Paesaggi del Corpo Festival Internazionale Danza Contemporanea

 

La vita contemporanea sembra definirsi in un percorso che porta all'isolamento, all'assenza di comunità. Come gli uccelli solitari

che vengono a trovarsi in un continente diverso dalla propria rotta migratoria, gli esseri umani si trovano a vivere uno smarrimento, dovuto alla perdita di riferimenti culturali chiari, alla messa in discussione continua di ogni valore e certezza. Il poter mettere in discussione sentieri già tracciati, esplorare nuove possibilità e disegnare la propria esistenza liberamente è una conquista. Attraversare uno stato di smarrimento è una fase necessaria nel percorso che un individuo deve compiere per conoscersi e sviluppare il proprio io. Attraversare, aprirsi alle possibilità che scaturiscono dal percorrere strade altre, errare per sentieri sconosciuti e interrotti, procedere verso la meta dello svelamento del sé attraverso un continuo sviamento, un’irriducibile erranza.

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gio 16 ottobre h 19 |  Terrapieno | danceAll | Lost Movement (Lombardia)

Ideazione, coreografia, regia: Nicolò Abbattista e Christian Consalvo

Interpreti: Alessandro Bonacina, Alessia Carraro, Francesca Lastella, Nicoletta Bellazzi

con l’intervento dei partecipanti al workshop

Creazione vincitrice Danza Urbana XL 2025

 

dancehALL è un contenitore techno urban, dove quattro corpi si muovono in un rituale ossessivo. Quattro danze, salsa, cha cha cha, jive e polka, vengono strappate al loro contesto e ridotte a schemi dinamici essenziali. I passi, un tempo sensuali, diventano ora gesti crudi, meccanismi precisi in una coreografia corale dove il contatto si fa distaccato e l'energia si consuma in una danza meccanica. Avvolti in un'atmosfera spigolosa, in bianco e nero, i performer tracciano linee nette, costruendo una coreografia rigorosa, priva di pathos. I loro corpi si muovono a scatti, in moduli ritmici costanti. Sorrisi innaturali, braccia che si agitano in maniera energica: il ballo da sala, con la sua sensualità e la sua varietà, si trasforma in una danza “da eseguire”. E se la passione venisse meno? Cosa resta quando il ballo, svuotato della sua variabilità, diventa un puro esercizio di stile?

dancehALL è un esperimento, un tentativo di ridefinire i confini della danza, un invito a riflettere sul corpo e sul movimento in un'epoca dominata dalla meccanizzazione e dalla perdita di umanità.

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gio 16 ottobre h 19 |  Terrapieno | Alleo | Colettivo Glovo (Spagna)

Ideazione, coreografia, danza:  Esther Latorre, Hugo Pereira                                                                     

Costumi: Jandro Villa

Con il supporto di: Axencia Galega das Industrias Culturais · Xunta de Galicia / INAEM · Ministry of Culture · Spanish Government / Lugo City Council / Danza a Escena / Acieloabierto Network.

 

“Tutto inizia lassù, dove intravediamo ciò che accade e si registra ciò che è estraneo alla campagna e al mare.  Dalla mia posizione si può apprezzare la verità; la torre è calda, è arancione.  I raggi del sole si fondono nelle fessure e si infrangono sotto pietre decisamente terrene.  Quella ardente solitudine brucia e distrugge il privilegio dello sguardo, lasciandoci abbandonati di fronte all'eterno infinito”.

Alleo (estraneo) si basa sull'idea della torre di guardia. Prende avvio dalla considerazione della posizione “privilegiata” della torre e di chi svolge il ruolo di sorveglianza: il potere che conferisce la conoscenza dell'ignoto e di ciò che sta per accadere, così come la solitudine e il peso della scoperta dell'estraneità.

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ven 17 ottobre h 20,30 | Teatro Massimo | Chotto Desh | Akram Khan Company (Regno Unito)

per famiglie e bambini dai 7 anni in su

Direzione artistica e coreografia originale: Akram Khan

Regia e Adattamento: Sue Buckmaster (Theatre-Rites)

Composizione musicale: Jocelyn Pook

Disegno luci: Guy Hoare

Storie immaginate da: Karthika Naïr e Akram Khan

Assistente coreografo: Jose Agudo

Direttori delle prove: Dennis Alamanos, Amy Butler, Nicola Monaco

Voce di Akram in italiano: Jacopo Venturiero

Voce del padre in italiano: Marco Gambino

Voce della nonna in italiano: Susanna Paisio

Voce di Jui in italiano: Sara Lutfor

Danzatori: Jasper Narvaez, Nicolas Ricchini

Produzione Akram Khan Company, Coprodotto dal MAC, Belfast                              

La favola della nonna in Chotto Desh è tratta dal libro Il cacciatore di miele scritto da Karthika Naïr,  Sue Buckmaster e Akram Khan

*Premio Laurence Olivier Award

                                

Un viaggio tra sogno e realtà, dove la danza racconta la ricerca di sé. Chotto Desh è una toccante storia di crescita, un’avventura tra mondi reali e immaginari che la Akram Khan Company riporta in scena per incantare nuove generazioni. Nato dall’acclamata produzione DESH di Akram Khan e adattato per il pubblico delle famiglie da Sue Buckmaster,  Chotto Desh – che significa “piccola patria” – mescola danza, racconto, musica e spettacolari animazioni video per accompagnare lo spettatore nel viaggio di un giovane alla ricerca della propria identità. Sul palco si intrecciano sogni, desideri e memorie: la storia di un ragazzo che sogna di diventare un danzatore, il confronto con un padre severo, la magia di un mito in cui un bambino sfida gli dèi della foresta. Una narrazione universale, fatta di emozioni e immagini sorprendenti, interpretata da un unico danzatore che, nel segno inconfondibile di Akram Khan, fonde la danza classica indiana (Kathak) con la danza contemporanea occidentale. Uno spettacolo poetico e coinvolgente, arricchito da elefanti giganteschi, coccodrilli giocosi, nuvole di farfalle e paesaggi fantastici: un viaggio che parla a tutte le età e ci ricorda quanto sia prezioso rimanere in contatto con il nostro lato bambino.

​(in collaborazione con CeDAC / circuito multidisciplinare spettacolo dal vivo)

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PRIMA ASSOLUTA

sab 18 ottobre h 19 | Terrapieno | The Shape of Absence_variazione nomade da CHORA | Fattoria Vittadini  (Lombardia) 

Ideazione e performance: Chiara Ameglio

In collaborazione con Santi Crispo

Produzione Fattoria Vittadini

Coproduzione Festival Danza In Rete

 

The Shape of Absence – Variazione Nomade da Chora esplora poeticamente il dialogo tra presenza e assenza, tra il corpo e il concetto di vuoto.  Attraverso pratiche corporee e contemplative, si abita la tensione di attesa e sospensione tra il fare e il non-fare, accogliendo il vuoto come spazio creativo, che ci muove verso l’inedito. Il percorso culmina in una performance collettiva nomade: un atto performativo di sottrazione che apre nuove forme di relazione, in cui movimento, luce, costume e architettura dialogano in un paesaggio astratto e condiviso, per reinventare un futuro possibile.

Richard Mascherin

sab 18 ottobre h 19 | Terrapieno | Vacío Espiritual​ | Richard Mascherin (Spagna)   

Coreografia e danza: Richard Mascherin

Musica dal vivo: Alejandro Da Rocha

Management & booking: Lola Ortiz de Lanzagorta (New Dance Management)

Con il supporto di: Derida Dance Center, Canarias Crea, Instituto Canario de Desarrollo Cultural, Masdanza, INAEM

 

Nell'impatto, il corpo si abbandona e prova piacere; non solo in relazione agli oggetti e alle superfici che lo circondano, ma anche esponendo un aspetto crudo e fragile della sua intimità. Vacío Espiritual (vuoto spirituale) è una performance rituale in cui il corpo, il suono e la musica techno sono collegati tra loro, è una cerimonia che intreccia cadute, rotture e ferite per riempire un vuoto costante che, tuttavia, non può essere colmato da alcuno stimolo esterno. In Vacío Espiritual, la fragilità del corpo e l’inevitabilità della caduta sono i concetti portanti della ricerca artistica di Mascherin. In esso traspaiono alcune delle forme coreografiche del suo approccio a questo tema: il movimento teso ed estremamente articolato, quasi meccanico, in costante sintonia con  l’espressività del volto simile a quella di uno stato di trance, il loop, la preparazione di un incidente quale terreno fertile per il codice della danza. Vacío Espiritual si definisce quindi come un’opera che cerca di dispiegare azioni che portano alla perdita di controllo del corpo per impulso, gravità o sforzo prolungato. Il vuoto che causa questa perdita è un luogo indeterminato, un incrocio di opposti dove si incontrano caduta emotiva e fisica, piacere e dolore, suono e corpo, danza e performance.

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PRIMA ASSOLUTA

22-23-24-25  ottobre h 17-20 | La Rinascente, Martino Midali, Caffè Letterario, Zorro, Fashion Vintage |

Showindows 2025 SugarEcho  

Coreografie: Pablo Girolami

Interpreti: Guilherme Leal, Luca Mameli, Martina Spiga, Sara Ariotti

In collaborazione con il Consorzio Cagliari Centro Storico e Associazione Strada Facendo

 

Showindows è una performance inedita in simultanea che vede i danzatori esibirsi dietro un vetro, tra manichini e abiti, per un'arte seducente e accessibile, che ancora lotta per abbattere muri e confini. Lo scopo delle performance è quello di irrompere nella quotidianità, inserire lo straordinario nell’ordinario dislocando la danza dal teatro, decontestualizzarla sperimentando la relazione tra corpo e spazio e un punto di vista inconsueto. Showindows è un evento introduttivo al  FIND.

Dal 2018 Showindows sorprende ed emoziona i passanti delle vie del centro con performance ogni anno differenti, ideate da diversi coreografi della scena italiana ed internazionale della danza contemporanea e interpretate sempre da nuovi danzatori.

Le performances di SugarEcho  giocano con l’idea della ripetizione e dei cicli che si rincorrono, tra dolcezza e ritmo pulsante, come lo zucchero che si scioglie e si ricompone. I quattro danzatori si muovono dentro un guscio che protegge, costruendo una danza che nasce da attenzioni semplici e quotidiane e che trova forza nella sua stessa circolarità.

(Foto: Showindows 2019)

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sab 25 ottobre h 19 | Terrapieno | Misshapen| House of Ivona (Friuli Venezia Giulia)   

Ideazione, coreografia e danza: Sara Ariotti

Produzione Associazione House of IVONA

Con il supporto di DANCEHAUSpiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza (nell’ambito del progetto  #YoungDreamers 2025), ed SD Factory - Laboratorio creativo, Reggio Emilia. 

 

Misshapen nasce da un’esigenza intima e personale di Sara Ariotti, che attraverso questo primo solo work in progress intraprende la sua indagine sulle mutazioni del corpo. Attraverso posture asimmetriche e scomposte, l’artista dà vita a corpi mutevoli che è solita rappresentare con disegni a penna su carta, muovendo queste figure femminili e abitandole. Un viaggio di buio e di luce, che porta all’incontro della propria ombra, del proprio riflesso e solo dopo diversi tentativi, del proprio io. Misshapen, che tradotto significa “deforme” e che con l’appellativo “miss” ricorda la figura femminile, vuole rappresentare la metamorfosi di un corpo che si trasforma e si deforma, alla ricerca delle sue svariate identità, impersonificando il tratto della performer.

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sab 25 ottobre h 19 | Terrapieno | Simposio | Compagnia Bellanda  (Friuli Venezia Giulia)   

Coreografia: Lia Claudia Latini e Giovanni Leonarduzzi

Interpreti:  Arianna Silvestri e Vittoria Facci

 

Dalla storia di Platone ai giorni nostri, una continua tensione alla ricerca del corpo totale, unico, completo. Dagli ermafroditi narrati nel discorso di Aristofane, figure soprannaturali, nella forza e nella forma, al corpo diviso che abbiamo. Il tentativo di ricongiungimento, la tensione verso la completezza, il rapporto mai del tutto appagato, perché ormai è impossibile tornare ad essere un corpo unico. Un perenne desiderio di ricongiungimento, un desiderio che anima e muove i corpi.

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sab 25 ottobre h 19 | Terrapieno | Outsider  | Compagnia Francesca Selva Con.Cor.D.A. (Toscana)   

Coreografia: Francesca Selva

Interpreti: Valentina Foschi, Livia Da Soghe, Luciano Nuzzolese, Valerio Palladino

Col supporto di MIC, Regione Toscana, Istituzione Le Mura

 

Cosa vuol dire essere “outsiders”? È la decisione di abitare il margine come luogo di possibilità, assumere una prospettiva unica e originale, vedere le cose da un punto di vista diverso rispetto alla maggioranza delle persone. È una condizione che può portare l’artista a spostarsi dal centro alla periferia, provando una profonda solitudine ma anche una grande forza di indipendenza e autenticità. Outsiders celebra la fugacità dell’esistenza e l’imprevista bellezza degli attimi che rendono straordinaria la nostra quotidianità anche quando si accompagnano alla sensazione di essere “fuori fuoco” o “fuori posto”.

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PRIMA ASSOLUTA

29-30-31 ottobre 1 novembre h 17-20 | Bus CTM Linee 1, M  | DanceLines 2025  ROOM |

Coreografia: Giuseppe Sanniu

Danza: Sara Azzu, Ludovica Pinna 

In collaborazione con CTM SpA

 

Brevi performance danzate a bordo degli autobus di linea della città di Cagliari, il cui comune denominatore è il viaggio nella città, l’irrompere dell’arte nel quotidiano durante i percorsi abituali e i gesti ormai automatici, per soffermarsi grazie all’azione artistica su un contesto (il viaggio stesso e la città) reso quasi invisibile dalla ripetizione quotidiana. Room è un’indagine sul confine tra ciò che tratteniamo e ciò che, forse per un attimo, vorremmo lasciar emergere. È il luogo delle tensioni silenziose, delle verità appena accennate, dei moti interiori che restano spesso inespressi. Un paesaggio intimo e mutevole, dove l’inadeguatezza si scioglie e l'autenticità si rivela. Attraverso una scrittura del corpo fatta di contrasti e risonanze, Room apre uno spiraglio su ciò che resta nascosto – non per paura, ma per abitudine.

(Foto: DanceLines 2023, Moveo)

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gio 30 ottobre h 12 | Sa Manifattura sala 114 | 

Incontro conferenza | Donatella Bertozzi  e Daniela Maccari

Lindsay Kemp e il Giappone: Un Mondo di Trasformazioni 

Incontro conferenza con Donatella Bertozzi, critico di danza, giornalista e studiosa di storia della danza 

e Daniela Maccari, prima ballerina e coreografa, principale collaboratrice di Lindsay Kemp e sua erede artistica. 

Approfondimento sulla figura dell’artista, mettendo in luce le influenze orientali e il suo approccio alla trasformazione e al cambiamento. Un viaggio tra l'infanzia di Kemp, la sua scoperta dell'Oriente attraverso gli oggetti portati dal padre marinaio, e l’incontro con il teatro kabuki e il concetto di trance. Questo excursus non solo analizza la poetica di Kemp, ma svela anche gli aspetti più intimi del suo processo creativo, come l’uso delle luci, dei costumi e della musica per raccontare temi universali come la vita, la morte e la resurrezione. In questo senso, la conferenza diventa un momento fondamentale per comprendere l'influenza che la cultura giapponese ha avuto sulla sua opera e sulla sua visione estetica.

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PRIMA ASSOLUTA

gio 30 ottobre h 19 | Terrapieno | IntercettAzioni | Mandala Dance Company (Lazio)   

Concept, coreografia e regia: Paola Sorressa

Interpreti: Mandala Dance Company

Con il supporto di:  MIC (Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo dal vivo), Comune di Ladispoli e Cerveteri, RP Consulting, Culturalmente

Residenza: Spazio Performativo Agorà Ladispoli (RM) , Residenza Artistico Culturale 25/27: Comune di Cerveteri, (Città della Cultura Regione Lazio 2020/21,  Finalista Capitale della Cultura 2022, Sito UNESCO Necropoli Etrusca La Banditaccia) presso Sala Ruspoli, Piazza Santa Maria, Parco della Legnara, Aula Consiliare di Palazzo del Granarone; Comune di Ladispoli presso Villa Romana La Grottaccia, Teatro Vannini, Centro d’Arte e Cultura.

Ufficio stampa: Theatron 2.0

 

IntercettAzioni  è una performance site - specific che nasce da un processo di esplorazione sensibile dello spazio urbano, inteso non solo come scenario, ma come organismo vivo da ascoltare, attraversare e attivare.

IntercettAzioni è un percorso di creazione condivisa concepito come sistema aperto, in cui ogni gesto, movimento o presenza diventa un punto di partenza per nuove traiettorie d’azione, creando un dialogo sensibile tra corpi, intesi come strumenti di ricerca, presenza e trasformazione, e paesaggio urbano, tra individualità e collettività. 

L’obiettivo è quello di intercettare azioni e generare nuove connessioni, innescando meccanismi virtuosi e interattivi tra i danzatori, lo spazio circostante e le persone che lo abitano in una rete dinamica di relazioni, dove

l’imprevisto e la co-creazione diventano motori creativi rendendo l’azione un’esperienza collettiva che sfuma i confini tra osservatore e performer, tra coreografia e vita quotidiana, tra corpo e paesaggio.

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ven 31 ottobre h 20 | Sa Manifattura sala 114 |

Mostra | Performance | Spettacolo | Dedicato a Lindsay Kemp

Il Gesto di Lindsay Kemp | diretto da Daniela Maccari, con artisti e compagnie sarde

Lindsay Kemp:”FOR YOU!” Un sogno verso L’Oriente Un Viaggio Visivo e Sensoriale nel Mondo di Lindsay Kemp 

danzato da Daniela Maccari

La mostra è a cura di Daniela Maccari e David Houghton 

Lindsay Kemp raccontato da un fiume di foto, video, disegni originali e danza dal vivo in una mostra-evento curata dai suoi più stretti collaboratori, David Haughton, braccio destro di Lindsay per quasi 50 anni, e Daniela Maccari, sua prima ballerina, coreografa e strettissima collaboratrice.

Un evento per continuare a far “danzare” Lindsay Kemp, uno dei maestri più eclettici e visionari del teatrodanza, che ha saputo creare mondi fantastici e profondi, ricchi di simbolismi e trasformazioni, influenzando il modo di far teatro a partire dalla fine degli anni ’60.

Una mostra immersiva racconta lo spirito poetico di Lindsay Kemp, con un focus speciale sulla sua fascinazione per il Giappone e il teatro giapponese, in occasione del 35 anniversario della prima di “Onnagata- Il Canto di Orfeo”, avvenuta proprio in Italia il 26 ottobre 1990.

Dal progetto di formazione intenso e coinvolgente, fisico ed emotivo, scaturisce la performance interpretata dai partecipanti al workshop, selezionati da Daniela Maccari attraverso un bando pubblico indetto dal FIND 43.

Daniela Maccari interpreta alcuni degli assoli storici di Lindsay, come il Maestro le aveva espressamente chiesto di continuare a fare dopo di lui. Da "Ricordi di una Traviata", in cui Daniela Maccari danza in duetto con Lindsay in video, a "The Flower", il più iconico e longevo assolo di Lindsay. Daniela danzerà anche il “Canto alla Luna”, creato appositamente per lei, tratto dallo spettacolo “Kabuki Courtesans”. Nelle performances Daniela Maccari indossa i costumi originali di Lindsay, tra cui il Kimono di Onnagata.

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sab 1 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | We are our Roots | Roberto Tedesco (Calabria)

Coreografia: Roberto Tedesco

Interprete: Laila Lovino

Composizione ed esecuzione musicale: Luca Pizzetti

Produzione: KLM- Kinkaleri/Le supplici/mk

Coproduzione: ETRA Associazione Culturale

Con il sostegno del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto

 

Accompagnato dal suono ipnotico dell’handpan, lo spettacolo esplora il viaggio, tra partenze, arrivi e ritorni, percorrendo linee invisibili tracciate dallo spazio e dal corpo. Al centro, il tema delle radici: ciò che ci è stato tramandato dalla famiglia e dalle esperienze. Selezionare ciò che è utile al nostro cammino diventa un atto di consapevolezza riconoscendo che ciò che siamo dipende da ciò che abbiamo ricevuto e da come lo trasformiamo.

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sab 1 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Ona | Naturalis Labor (Veneto)

Coreografie di  Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo

Interpreti: Jessica D’Angelo, Vittoria Franchina, Alice Risi, Elisa Spina

Con il sostegno di Ministero della Cultura / Regione Veneto 

Comune di Vicenza / Arco Danza   Coproduzione AbanoDanza Festival 

con la collaborazione di Centro Servizi Culturali S. Chiara.

ONA, che in polacco significa “Lei”, è il titolo firmato da Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo per quattro le danzatrici. L’alchimia di questo collettivo passa dall’armonia alla rivolta rivela la libertà, il potere e l’inventiva delle donne.

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PRIMA ASSOLUTA

sab 1 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Janas | Gruppo e-Motion (Abruzzo)

Concept e interpretazione: Francesca La Cava

Musica live electronics: Marco Caredda

Installazione fotografica: Elisabetta Falqui 

Tappeti: Dolores Ghiani

Produzione: Gruppo e-Motion con il contributo del MIC,  della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila

Si ringrazia la tessitrice Dolores Ghiani e il Comune di Isili (SU)

 

JANAS, donna che vola

“Ricordati che sei stata selvaggia un tempo. Non lasciarti addomesticare” (Isadora Duncan). Attraverso la metafora delle Janas, il concept vuole essere una dedica alle donne affinché possano esprimere la loro natura riappropriandosi della capacità di volare.

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PRIMA ASSOLUTA

1-7-8-14-15-18-21-22-28-29 novembre h 21 | Aperidanza 2025 Solos | Amorphe (Sardegna)

(in foto Sergio Titus Tifu)

Un progetto musicale ideato dal M° Marco Caredda. La  performance si basa sull'improvvisazione, su una composizione estemporanea che mescola l'elettronica, le sonorità classiche, la musica sperimentale, il reggae, il funk, il minimalismo e qualsiasi influenza possa essere colta sul momento presente e trasformata in musica.

In occasione del FIND 43 saranno ospiti di Solos diversi musicisti che, ognuno con il proprio stile e la propria personalità, si immergeranno in questo progetto,  per vivere e far vivere la musica nel momento presente, attraverso una comunicazione diretta e senza filtri.

Con: Lorenzo Atzeni (voce), Marco Caredda (violoncello, elettronica, basso, synth, voce, percussioni), Francesco Musiu (sax), Sergio Titus Tifu (violino, elettronica), Angelo Valdes (pianoforte), Lorenzo Veroni (batteria). 

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PRIMA ASSOLUTA

ven 7 novembre h 21 | Teatro Carmen Melis | Pèlerinage | Borderline Danza (Campania)

Coreografia: Micha van Hoecke riallestita e rivisitata da Miki Matsuse 

Interpreti: Emanuele Amoroso, Pietro Autiero, Adriana Cristiano, 

Noemi De Rosa,  Sabrina De Luca, Alessandro Esposito, Arturo Minutillo, 

Alessia  Muscariello, Maite Rogers, Loris Vestuto. 

Curatela recitazione performers: Anna Nisivoccia

Musiche: Berlioz, El livre Vermell de Montserrat, Rachmaninov,

Golden Gâte Quartette, Wynton Marsalis, Bob Dylan, Keith Jarret 

Costumi: Miki Matsuse

Light Designer: Giuseppe Ferrigno

Tour Manager: Maria Teresa Scarpa 

Responsabile produzione: Hanka Irma van Dongen

Produzione Borderlinedanza 2025, con il contributo del MIC, della Regione Campania,  Raidfestivals, Residenza C.Re.A.Re. Campania.

 

Pèlerinage: lungo i sentieri tortuosi dell’anima, attraverso i boschi selvaggi e le alture impervie dello spirito; sulle orme di quei pellegrini che, nell’Europa dei giubilei, inseguivano l’immagine di Dio fra Eremi, Santuari, Cattedrali. Un itinerario che abbraccia danza musica e parola: dalle pagine più evocative dell’Harold en Italie di Berlioz, alle espressioni della liturgia medievale e gregoriana, al blues e al gospel, come un fitto mosaico devozionale. Borderlinedanza riallestisce una coreografia di repertorio del grande maestro e coreografo scomparso da qualche anno, con lo scopo di dare nuova vita all’opera, adattandola a un contesto temporale e spaziale attuale, a un nuovo pubblico e a nuovi interpreti. Il percorso di riallestimento è stato affidato a Miki Matsuse, moglie, danzatrice e assistente coreografa del grande maestro.

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sab 8 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207| Bromantica | DanceHauspiù (Lombardia)

di Matteo Bittante

Interpreti: Barbara Allegrezza, Nicolo’ Castagni, Petrashchuk Maksym

Produzione DANCEHAUSpiù Centro Nazionale di Produzione della Danza

 

Oggi che l'ombra della guerra si avverte come un’eco, manifestandosi nell'egemonia del caos e della discordia, il coreografo indaga la bellezza, la pace e l’armonia. Esplora quelle relazioni umane che vanno oltre le barriere di confini, etnie e genere. Una danza, come potente espressione di resistenza, speranza e legame umano che diventa il rifugio di giovani anime in cui l'amore e la solidarietà si dipanano in una narrazione potente e commovente. 

La "bromance", un termine che trascende la semplice amicizia, assume una forma unica tra gli artisti. Una tessitura coreografica che alterna movimenti sincronizzati alla fluidità corporea individuale, esplorando così il potere dell'unione più intima che sorge dalla condivisione di passioni, sogni e sfide comuni. 

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sab 8 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207| Paso Doble | Camilla Guarino (Toscana)

Ideazione: Camilla Guarino 

Co-creazione: Camilla Guarino, Giulia Campolmi

Performer: Sara Sicuro e Bryan Preciado

Dramaturg: Federico Malvaldi

Light design: Marco Santambrogio

Sound design: Spartaco Cortesi

Coach fisico: Giuseppe Comuniello

Collaboratore artistico: Daniele Paoloni

Audiodescrizione: Camilla Guarino

Produzione: Versiliadanza

Sostenuto dal Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni

Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione del Network Rete Anticorpi XL

 

In qualsiasi momento nel nostro campo visivo c’è qualcosa che attira di più la nostra attenzione. 

La visione è influenzata dalla memoria, dall'attenzione, dalla messa a fuoco, dalla scelta, dal ricordo. 

Paso Doble sperimenta ispirandosi ad alcune pratiche percettive de “L’arte di Vedere” di Aldous Huxley piani che si moltiplicano tra parola e corpo, sguardo e descrizione estendendole al quotidiano, in un passo a due che approfondisce il tema dell’immobilità, del fraintendimento, della soggettività del movimento e di come questo ci fa entrare in relazione con l’altro per cambiare prospettiva e ricreare nuove realtà.

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sab 8 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | Wool | Accademia Susanna Beltrami (Lombardia)

di Laura Cortese ed Emily Dughero

 

Wool è un viaggio coreografico in cui il corpo diventa trama e ordito di un tessuto emotivo. Due interpreti si muovono come fili intrecciati e indipendenti, attraversando fasi di avvicinamento e distacco, in un equilibrio costante tra forza e vulnerabilità. La composizione alterna momenti di sospensione rarefatta a slanci improvvisi, scanditi dal contrasto tra la parola intensa di Bergman e l'astrazione sonora dei brani musicali.

L'assenza di scenografia e l'essenzialità dei costumi mettono in risalto la fisicità e la relazione, mentre l'uso dello spazio si sviluppa in diagonali, spirali e linee spezzate, evocando la sensazione di un tessuto che si costruisce e si sfilaccia sotto lo sguardo dello spettatore. Wool invita a percepire il movimento come memoria, dialogo e materia viva.

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PRIMA ASSOLUTA

ven 14 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Desdemona | Artemis Danza (Emilia Romagna)

Coreografia e costumi: Monica Casadei 

Musiche: Giuseppe Verdi 

Elaborazioni musicali: Luca Vianini e Fabio Fiandrini 

Danzatori: Alfonso Donnarumma, Carlotta Quercetani, Christian Pellino

Produzione: Compagnia Artemis Danza

Con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura, Comune di Parma

La figura femminile muta in eterna vittima di abuso in “Desdemona”. Primo quadro della trilogia dedicata a Verdi e Shakespeare, la creazione presenta il personaggio shakespeariano come un simbolo universale di resilienza e come monito contro la crudeltà della gelosia.

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PRIMA ASSOLUTA

ven 14 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Inner Map | Giuseppe Sanniu (Sardegna)

Concept & coreografia: Giuseppe Sanniu

Interprete: Chiara Mameli 

Produzione: ASMED-Balletto di Sardegna con il contributo del MIC e della Regione Autonoma della Sardegna

Mentre navighiamo il nostro labirinto interiore, spesso avvertiamo il peso degli sguardi del prossimo: ci sentiamo  osservati mentre inciampiamo, mentre procediamo nella nostra incessante ricerca di significato e direzione. Tutti noi tracciamo una mappa della nostra esistenza in un mondo dove il disagio e il giudizio sono compagni costanti, disegnando un intricato groviglio in cui potremmo rimanere intrappolati, facendo di esso il nostro ritratto: un volto tormentato dalle linee tortuose che portiamo dentro.

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sab 15 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Creatures of interest | Antonio Taurino (Abruzzo)

Coreografia: Antonio Taurino

Assistente alla coreografia: Andrea Di Matteo

Interpreti: Angela Caputo e Camilla Perugini

Produzione: Associazione Gruppo e-Motion ETS, Compagnia Fabula Saltica

 

“Finché dal mezzo di queste tenebre una luce improvvisa mi illuminò, una luce così brillante e portentosa eppure così semplice: cambiare i poli da positivo a negativo e da negativo a positivo… Io solo sono riuscito a scoprire il segreto di infondere la vita, macché, anche di più: io, proprio io sono divenuto capace di rianimare nuovamente la materia inanimata…” ( Dal Film ‘Frankenstein Junior’)

Cosa faresti se incontrassi un alieno? 

Il faccia a faccia con l’altro, secondo il filosofo francese Emmanuel Lévinas, è un’esperienza irripetibile della quale dobbiamo assumerci la responsabilità: la negazione dell’altro è la distruzione della nostra umanità. È nell’incontro con il diverso da sé che c’è il riconoscimento dell’umano che risiede in noi così come negli altri.

L’incontro con ‘l’estraneo’ innesca un meccanismo di difesa generato dall’ignoto. La diffidenza è sopravvivenza, uno scudo difensivo che ci protegge da ipotetici pericoli. Ma quando la diffidenza si trasforma in curiosità, l’apertura all’altro diverso da sé crea relazioni e analogie.  In fondo siamo stati tutti ‘alieni’ agli occhi di qualcun altro.

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sab 15 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Broken Bodies/Macerie| Chiara Mameli, Letizia Dessì (Sardegna)

PRIMA ASSOLUTA

Concept: Chiara Mameli

Coreografia e danza: Letizia Dessì, Chiara Mameli

Musica: Marco Caredda

Sguardo esterno: Francesca La Cava

Coproduzione Gruppo E-Motion - ASMED-Balletto di Sardegna  con il contributo del MIC e della Regione Autonoma della Sardegna

 

 

Broken Bodies – Macerie è un archivio vivente che prende forma attraverso la danza. È un gesto che si fa voce silenziosa di ciò che ha attraversato il passato e di chi ha visto, perso, atteso.

Ispirato ai bombardamenti che colpirono Cagliari durante la Seconda guerra mondiale, il lavoro nasce dal desiderio di restituire memoria e presenza a un evento che ha lasciato tracce profonde, spesso invisibili.

Frammenti di quotidianità interrotta, gesti ripetuti come echi, esplosioni coreografiche e sospensioni temporali compongono una geografia emotiva delle rovine: polveri che non si posano mai del tutto.

Le danzatrici abitano e interrogano le rovine, trasformando il palcoscenico in un territorio fragile dove la storia si muove, respira, cade e si rialza. Un dialogo tra danza e memoria, tra distruzione e rinascita, un invito a ricordare, per ricostruire.

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sab 15 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | Tracce di Note e di Corpi| Accademia Nazionale di Danza  (Lazio)

Valentina Verini con la partecipazione di Chiara Capone

Studentesse del  Corso di Diploma Accademico di II Livello in Composizione della Danza - Scuola Di Coreografia

Tracce di note e di corpi nasce dalla combinazione del movimento corporeo e la storia musicale del Ragtime, un genere nato in America attorno la fine del 1800 e i primi decenni del 1900.

Al centro della performance vi è l’idea di traccia: il segno che il corpo lascia nel tempo e nello spazio e l’impronta della musica nel movimento. L’atto di lasciare e conservare una traccia, diventa così un fenomeno di trasmissione e trasformazione, in un percorso che restituisce al pubblico, non solo l’energia pulsante del Ragtime, ma anche la sua capacità di rinnovarsi, influenzare e risuonare nella sensibilità contemporanea. L’obiettivo è quello di costruire un dialogo temporale tra passato e presente in cui le origini diventano materia viva per l’evoluzione coreografica e musicale.

PRIMA ASSOLUTA

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mar 18 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Sista | Balletto Teatro di Torino (Piemonte)

Coreografia: Simona Bertozzi

Interpreti: Marta Ciappina e Viola Scaglione

Musiche: The Slits, Francesco Giomi, Jason Sharp

Light design: Simona Gallo

Editing voce: Roberto Passuti

Costumi: Born to be Reborn Lab

Parole: Marta Ciappina e Viola Scaglione

Produzione Balletto Teatro di Torino

Con il sostegno di MiC-Ministero della Cultura, Regione Piemonte

Con il supporto di Lavanderia a Vapore

Progetto realizzato in prima fase con MILANoLTRE Festival

 

In SISTA risuona la forza di un nome intimo e universale: sorella. Non un titolo, ma una dichiarazione di appartenenza, di alleanza scelta. Una parola che vibra tra le interpreti, Marta Ciappina e Viola Scaglione, come un codice affettivo e simbolico che dà corpo alla scena. Tra sorelle – anche quando il sangue non le lega – si dice che scorra un filo invisibile, tessuto di antica cooperazione, di rifugi condivisi, di silenzi che parlano. È un patto ancestrale, dove il gesto si fa parola primordiale e la memoria diventa corpo. Così la sorellanza, biologica o elettiva, disegna un territorio comune: un luogo fragile e potente dove riconoscersi, scegliersi, e insieme custodire il segreto di un’appartenenza che genera forza, cura e libertà.

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ven 21 novembre h 21 | Sa Manifattura corte | Frammenti | Twain Centro Produzione Danza (Lazio) 

Regia: Loredana Parrella

Coreografia: Loredana Parrella e Yoris Petrillo

Progetto luci: Loredana Parrella

Con Yoris Petrillo, Caroline Loiseau

Produzione Twain Centro Produzione Danza

In collaborazione con lvf/Teatro Manini di Narni

In residenza presso Supercinema e Teatro Il Rivellino – Tuscania

Con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Tuscania

“La saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza.” – Gregory Bateson –

“Frammenti”, ispirato al brevissimo racconto di Frederick Brown, mette in evidenza quanto sia arbitrario il confine tra noi e gli altri.

La domanda che se ne ricava è: “l’Altro” prova le stesse cose che proviamo “Noi”?  Dal punto di vista dell’Altro, il ‘mostro’ da combattere siamo Noi.

Noi combattiamo contro l’Altro perché l’Altro combatte contro di Noi, però quella non è la nostra guerra. In realtà, L’Altro sembra un ‘mostro’ perché non ci si sforza di capirlo: ma a guardar bene sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono, fatichiamo a capirlo perché ciascuno di noi si chiude nel suo mondo, rifiuta la vita e comincia a odiare ciò che non capisce, che è ‘altro’ da sé.

Riflettendo su questo, ogni guerra diventa assurda e inutile.

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ven 21 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | Serata EXPLO | Alex | Roberta Maimone (Olanda)

Coreografie e direzione artistica: Roberta Maimone

Assistente: Lela Di Costanzo

Performer: Roberta Maimone, Alessandra Maimone

Musica: Clara Cozzolino

Costumi: Roberta Maimone

con lavori fatti a mano da: Alice De Maio, Giacomo Raffo

ALEX testimonia un viaggio psicologico trasformativo, in cui l’introspezione e il confronto portano a una comprensione più profonda di se stessi e degli altri. Incontrare qualcuno funge da specchio, rivelando aspetti sconosciuti della nostra personalità. Richiede pazienza, osservazione, ascolto, empatia e la disponibilità ad accogliere l’altra persona. Con i suoi personaggi cartonati, “Alex” evoca sorrisi, aggiungendo gioia all’esperienza e offrendo un’opportunità di riflessione, di crescita e coltivazione di connessioni autentiche.

Sostenuto dai fondi municipali di Amsterdam AFK. Residenza artistica per la ricerca coreografica in Korzo Theater de L’Aia. Sostenuto dalla casa di produzione ICK di Amsterdam durante il periodo di prova e sperimentazione artistica e dalla Compagnia Arearea di Udine.

Progetto selezionato per la Vetrina della Giovane danza D’autore extra – Network Anticorpi XL, Ed. 2023

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ven 21 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | Serata EXPLO | Kama| Gianni Notarnicola (Puglia)

Coreografia, Performance e Costumi: Gianni Notarnicola

Disegno Luci: Rotem Elroy

Ringraziamento speciale a Guy Bernard Reichmann, al CCA Centro Contemporaneo di Arti di Tel Aviv, la Bagel Production, al “Batsheva Dancers Create” project, alla direttrice artistica della Batsheva Dance Company Lior Avizoor e alla Batsheva Dance Company e tutto lo staff.

 

Il nome "Kama" nasce da un malinteso, da un'errata traduzione della parola “come” nella lingua ebraica. Kama è un gioco, che ruota attorno alle maniere, i modi, gli stereotipi, come parlare, come muoversi e atteggiarsi. Talvolta un esperimento per capire fino a che punto si possa aggiungere o sottrarre per esprimere qualcosa o se stessi.  Il personaggio vive un turbinio incessante di sentimenti. Due identità distinte che coesistono nello stesso corpo, una si espone, celebra e seduce il mondo e l'altra inespressa, solitaria e sofferente.  “Kama” riflette sulla consapevolezza della propria vulnerabilità ed sottolinea la facilità con cui ci proteggiamo attraverso espedienti superficiali nella società.

Progetto selezionato per la Vetrina della Giovane danza D’autore extra – Network Anticorpi XL, Ed. 2024

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ven 21 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | Serata EXPLO | Hà -Bi -Tùs | Misanga Dance Collective  (Sicilia)

Coreografia e Direzione Artistica: Alessandra Ruggeri

Danzatrici: Anya Pozza, Kyda Pozza

Costumi: Kyda Pozza

Disegno Luci: Giuseppe Filipponio

Videomaker: Daniele Cinelli

Misanga Dance Collective  - Artista associato di Equilibrio Dinamico

Produzione: MISANGA Dance Collective / Equilibrio Dinamico

Quante volte indossiamo panni che non sono i nostri? Quante volte noi mettiamo addosso agli altri panni che ci appartengono? 

Ereditiamo modi di agire, idee e li vestiamo come fossero la nostra pelle. "Abitare il nostro corpo" è il dono più intimo che possiamo concedere a noi stessi. Non è un processo immediato e naturale, va costruito, imbastito, modellato proprio come un abito. Quando la forma è intimamente connessa al suo contenuto e il contenuto alla sua forma, si ha un’armonia perfetta.

Progetto selezionato per la Vetrina della Giovane danza D’autore extra – Network Anticorpi XL, Ed. 2024

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ven 21 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 |  Latte + | Salvatore Sciancalepore (Puglia)

Idea, coreografia e luci: Salvatore Sciancalepore (collettivo S Dance Company)

Interpreti: Sally Demonte, Anita Giannini, Flavia Giuliani, Gabriel Interlando, Rocco Suma, Sofia Zanetti

Mix e Suono: Giulia Scano

Costumi: Nicola Anteghini

Produzione: Balletto di Sardegna

con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna.

 

Un bicchiere di latte – bianco, innocente – contaminato da ciò che non si vede, ma si sente. Latte+ è un viaggio nei meandri della violenza silenziosa, un’allucinazione coreografica che non spiega, ma ferisce, non rappresenta, ma evoca. Liberamente ispirato all’universo disturbante di Arancia Meccanica di Kubrick, lo spettacolo ci immerge in una spirale di bullismo, emarginazione, identità negate e ansie sociali, filtrate attraverso corpi che raccontano il non detto. Come il latte con additivi dei Drughi, Latte+ intossica e risveglia, destabilizza e ci mette di fronte alla violenza ormai normalizzata. Un grido bianco. Un riflesso distorto. Una domanda aperta: quanta violenza abbiamo assorbito senza accorgercene?

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sab 22 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 |  RAVE.L | Dejà Donné  (Lombardia)

Coreografie: Virginia Spallarossa

Regia: Gilles Toutevoix

Interpreti: Vittoria Franchina, Giuseppe Morello e Rafael Candela

Luci: Giacomo Gorini 

Musica: Maurice Ravel

Costumi: Mirella Salvischiani

Produzione Déjà Donné

 

RAVE.L è lo spettacolo di uno spazio senza tempo.  Un allestimento visionario, dinamico e strettamente legato al potere evocativo della musica di Ravel. Il Rave di Ravel incontra la danza che, tra volo e abisso, accorda evanescenza e inquietudine, alienazione e acume. 

La voce del corpo si affranca e si libera dal peso; il peso di dover dire, di spiegare e che permette il vivere sospeso tra umano e sovrumano.

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sab 22 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | DislocAzioni in Danza | Balletto di Roma (Lazio)

Direzione Artistica: Francesca Magnini

Coreografie: Marcello Giovani, Martina Licciardo, Valerio Longo

Interpreti: Paolo Barbonaglia, Alessio Di Traglia, Martina Licciardo, Ainhoa Segrera

 

DislocAzioni in Danza è una lente per fissare lo sguardo sul gesto espressivo inteso come forma creativa aperta a tutte le sue sfumature, dalla danza accademica, all’urban dance e ai linguaggi poetici legati alle arti performative contemporanee. Un mix di coreografie in movimento, inclusive tra la natura stessa dello spazio, l’artista e lo spettatore, elementi che diventano una composizione capace di rompere le barriere e i muri scenici creando una fusione spontanea tra lessici e modi di esprimersi col corpo e lo sguardo, diversi e insieme sinergici.

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ven 28 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Dalet | Res Extensa  (Puglia) 

Creazione e Interpretazione: Giorgia Giannini, Andrea Tenerini

Supervisione artistica: Elisa Barucchieri, Giulia Maffei

 

Dalet intreccia l’essenza primordiale della Terra con l’esplorazione degli archetipi ancestrali dell’essere umano. Partendo dalla quarta lettera dell’alfabeto ebraico, Dalet, simbolo di solidità e realizzazione concreta, la performance si immerge nella potenza dell’elemento Terra, evocando la sua natura plastica e creativa, insieme al suo carattere materno.

Dalet  si articola in una serie di quadri in cui i danzatori incarnano figure archetipiche universali. Ogni archetipo è reso vivo attraverso un linguaggio corporeo che richiama simboli profondi e immagini primordiali, manifestando un dialogo costante tra corpo e spazio.

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PRIMA ASSOLUTA

ven 28 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 114 | Carusə | fortuna nel (ri) morso | Pierandrea Rosato (Puglia) 

Coreografia e regia: Pierandrea Rosato

Interprete: Gabriele Scarcia

Musica: Pierandrea Rosato, M. Korven "Vow Ceremony", Orphan Ann "Vi är överallt"

Produzione: Ass. Koreoproject Lecce

Progetto vincitore del bando IndipenDanse promosso da Maya Inc, Music & Movie e Danzeventi

“Carusə | fortuna nel (ri)morso” è un lavoro coreografico e performativo liberamente ispirato al fenomeno del tarantismo e al testo seminale di Ernesto De Martino La terra del rimorso (1961). L’opera guarda a un passato molto specifico, in cui ferite e desideri collettivi prendevano forma nei rituali danzati, e di cui le stesse cause risuonano ancora oggi. La ricerca porta la dimensione mitica del tarantismo nel presente, interrogando le forme e le coreografie del corpo capaci di restituire alla contemporaneità l’urgenza della malinconia e del desiderio un tempo celati dietro l’anatema della Taranta. L’indagine si muove tra rito, esorcismo e quello che potremmo definire un endorcismo: una pratica che non espelle ma integra, trasfigura e metabolizza le forze nascoste che affliggono il corpo. In questa prospettiva, la coreografia esplora le possibili conseguenze del tarantismo nell’oggi, immaginando forme del corpo e della danza in grado di dissipare le energie subliminate che generano rimorso e scontento. Così, Carusə non si limita a rivisitare un passato etnografico, ma sogna un futuro in cui la danza diventa gesto vitale di trasformazione—dove il corpo si offre come spazio per negoziare memoria, dolore e desiderio, aprendo la possibilità a nuove forme di esistenza. Carusə  è un confrontarsi con i temi della memoria, eredità, mutazioni, rileggendo il fenomeno del tarantismo come memoria culturale e immaginandone le conseguenze oggi — in risposta alle stesse cause che allora lo attivarono, tuttora presenti ma storicamente silenziate da strutture di potere come Chiesa e Stato, e che oggi cercano nuove forme di liberazione. In questo senso, il lavoro traduce tali forze in un’arte che disinnesca e trasforma, aprendo la strada a futuri più liberi.

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ven 28 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | The Great Cucumber | Mario Coccetti (Emilia Romagna) 

Coreografia: Mario Coccetti (collettivo S Dance Company

Aiuto coreografia: Rocco Suma 

Interprete: Sofia Zanetti 

Musiche: Andrea Rizzi

 

Il tema della fallocrazia è al centro dell'ultimo capitolo che mette in connessione la Trilogia del maschile e del femminile alla Trilogia del potere e della libertà. Il fallo come simbolo esplicito del potere, della sopraffazione, del predominio dell'uomo sulla donna è qui reinterpretato come principale causa metaforica del conflitto, del privilegio, della non curanza delle conseguenze e della impunita violazione della libera espressione.

Un solo coreografico dal taglio distopico e futuristico che mette in evidenza, con ironia e spietatezza, i meccanismi contraddittori e dispotici del potere, una danza fisica che con poesia e perversione sbugiarda una oligarchia travestita da democrazia che infligge stili di vita univocamente costrittivi e negligenze emotive esemplari.

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PRIMA ASSOLUTA

sab 29 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Reloading... | Manolo Perazzi (Abruzzo) 

Idea: Manolo Perazzi in collaborazione con Sara Catellani e Stefano Roveda  

Interpretati: Sara Catellani, Manolo Perazzi, Stefano Roveda

Residenza creativa presso Spazio Fattoria

Produzione: Balletto di Sardegna

con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna.

 

Un videogioco immaginario prende vita nello spazio scenico che diventa ring e griglia, regola e costrizione. Gli interpreti incarnano voci e memorie di diverse generazioni, restituendo attraverso il movimento e la parola un mosaico di ricordi che spaziano dall’infanzia pop ai rituali sociali, dagli spot televisivi ai cartoni animati, fino a riflessioni sul presente.

La coreografia nasce dal ritmo della parola: frasi, slogan e confessioni si intrecciano in un montaggio che alterna l’assurdo al grottesco, l’ironia al dramma, in un continuo slittamento tra gioco e realtà. Come avatar guidati da un’entità esterna, i corpi si muovono entro limiti predefiniti, evocando le dinamiche di un videogioco.

Tra collisioni e incontri, emerge la domanda che attraversa lo spettacolo: è possibile liberarsi dalle costrizioni invisibili che guidano i nostri movimenti, o siamo destinati a reiterarle all’infinito?

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PRIMA ASSOLUTA

sab 29 novembre h 21 | Sa Manifattura sala 207 | Hito  人 | Flavia Dule e Beatrice Guastalla (Toscana) 

Coreografi a e danza: Flavia Dule e Beatrice Guastalla

Produzione: Balletto di Sardegna

con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna.

 

Due corpi, due figure, due tratti, due linee, dalla destra alla sinistra, dall’alto verso il basso, sembrano congiungersi in punta, aderendo perfettamente l’una all'altra. Attraverso lo studio del kanji giapponese, Hito 人, si celebra l'essenzialità dell'aiuto reciproco e la potenza delle relazioni autentiche, un ritratto vibrante della natura umana e l’esplorazione del delicato equilibrio tra il bisogno di sostegno e la ricerca di un proprio cammino. Si tratta di muoversi insieme, calibrare il movimento, dare spazio, crearlo ed essere pronti a riceverlo: un gioco di fiducia e dinamismo, l’universale che, attraverso il supporto, si fa identitario. È un viaggio alla scoperta del concetto autentico di persona.

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